Siena, medici tornano su ambulanze, infermieri pronti a mobilitazione

A Siena i medici tornano a bordo delle ambulanze del 118 e scoppia la polemica. Il servizio, come annunciato dall’Ausl Toscana sud est e dal Comune nei giorni scorsi, sarà attivato per un anno in via sperimentale. Una decisione che fa marcia indietro rispetto a quella assunta nel luglio 2018 e in cui proprio l’Asl decise di sostituire i medici a bordo delle autoambulanze con gli infermieri che oggi scendono sul piede di guerra. “Chiediamo con forza la stabilizzazione delle ambulanze infermieristiche e l’apertura con urgenza di un tavolo di confronto all’assessore regionale Stefania Saccardi – ha detto Nursind Toscana il sindacato degli infermieri – La regione intervenga altrimenti siamo pronti alla mobilitazione”.  “La sinergia tra professionisti passa proprio da reti ed integrazione – hanno concluso gli ordini degli infermieri di Siena, Arezzo e Grosseto – l’ambulanza infermierizzata risponde a pieno a tale requisito, gestendo in autonomia i casi gestibili, ma facendo riferimento al medico di centrale e all’automedica quando necessario”.

“L’emergenza territoriale in Toscana è un fiore all’occhiello ma oggi è governata male e gestita peggio senza parlare delle diversità territoriali dovute ad eccesso di autonomia e personalizzazione – ha detto il presidente Opifipt Danilo Massai – Il soccorso deve avere solite garanzie di efficacia ed efficienza per tutti i cittadini. Senza se e senza ma in Toscana gli infermieri hanno fatto e fanno la differenza in termini di qualità professionale e umana. Chi ostenta e specula sui ruoli dei professionisti in mala fede”.

La situazione su Siena Attualmente su Siena e provincia sono garantite sia in inverno sia in estate 11 postazioni medicalizzate h24 (di cui 7 automediche), una postazione con autoambulanza medicalizzata h12 e una postazione infermierizzata h 24 (Siena città). Il personale medico di Centrale prevede attualmente 15 unità complessive di cui 10 assegnati a Siena e 5 a Grosseto; quello infermieristico, sempre di Centrale, 30 unità in tutto, di cui 24 di Siena e 6 di Grosseto. Sono previsti anche 4 operatori tecnici del volontariato di Centrale (2 per la movimentazione dei mezzi e altri 2 per la gestione di eventi di secondo livello), che assieme a medici, infermieri e soccorritori delle Associazioni di volontariato del territorio sono impegnati anche nella gestione di percorsi clinico-assistenziali tempo dipendenti, dedicati a pazienti colpiti da patologie per le quali la tempestività dell’intervento è fondamentale non solo per salvare la vita, ma anche per restituire il paziente alla migliore condizione di salute possibile. Si tratta di percorsi disciplinati da appositi protocolli con l’AOU Senese e le strutture ospedaliere dell’Ausl Toscana sud est nell’ambito delle reti ictus, emergenza cardiologica, trauma maggiore, e di recente quella della sepsi. Gli interventi complessivi di emergenza della Centrale 118 di Siena-Grosseto relative al primo trimestre 2019 sono stati n. 17.096, nel 2018 sono state 15.570. Nel 2018 i dati di attività sono stati 213.008, di cui 66.340 per interventi di emergenza e 146.668 per le urgenze.

L’assessore alla Sanità del Comune di Siena Francesca Appolloni ha informato sulla corrispondenza intercorsa con la Ausl, nello specifico quella  del 5 settembre 2018 con la quale, formalmente, palesava lo stato di allarme sociale ingenerato dal depotenziamento del servizio di autoambulanza con medico, in contrasto con il DM 70/2015; dell’apparente mancanza di un piano organico di sviluppo del nuovo assetto di emergenza territoriale dopo la fusione delle tre Asl e delle due centrali operative di Siena e Grosseto; oltre alla mancanza, da 12 anni, del dirigente per la centrale operativa del 118  sopperita con incarichi fiduciari a breve termine. “Nella risposta pervenutami il 12.9.2018 – ha detto l’assessore – la sintesi rimanda alla mancanza di medici. Ma allora perché non sono stati effettuati concorsi, così da non ritrovarsi nella situazione lamentata? La professionalità degli infermieri non è certo messa in dubbio, tuttavia è complementare e sinergica alla figura del medico”. L’assessore, nel ringraziare il direttore generale D’Urso “per aver ridato a Siena quanto era stato ottenuto negli anni precedenti l’unificazione della Asl, e cioè un sistema certificato come eccellente, ha ribadito “l’indispensabilità del mezzo di soccorso avanzato con medico a bordo, infermiere e autista. La miglior squadra non solo per un’assistenza efficace e tempestiva, ma, al contempo, determinante anche per evitare accessi impropri in ospedale. Dalla risposta oggi ottenuta dal direttore generale auspico che anche su altri temi, quali le specialistiche territoriali, cure intermedie, guardia medica, e soprattutto la costruzione di una rete tra Ausl, Società della Salute e, ove interessate, anche l’Aous e l’Asp, si possa lavorare per rafforzare e consolidare i servizi offerti”.

La posizione degli ordini di Siena, Arezzo e Grosseto L’ambulanza infermierizzata è definita dalla normativa vigente come ‘mezzo di soccorso avanzato’: affermare che l’attuazione di questo modello abbia compromesso i requisiti del DM 70 è una falsità e deve essere sottolineato con chiarezza; la funzione di ‘filtro’ non è compito del servizio di emergenza, così come normato in Toscana dalla L.40/2005 che invitiamo a leggere. Inoltre i dati degli ultimi due anni parlano chiaro e dicono questo: la differenza tra i due modelli ha portato a uno accesso in più al giorno al Pronto Soccorso delle Scotte (peraltro possiamo immaginare che si tratti di pazienti da codice verde, perché se il medico lascia a casa pazienti da codice giallo o rosso, ci sarebbe di che preoccuparsi). Vogliamo sperare che non sia questo a determinare sovraffollamento. Inoltre – spiegano ancora gli ordini – queste cose le abbiamo dette anche all’assessore Appolloni in tempi non sospetti, ma evidentemente non siamo riusciti a farci comprendere o comunque i luoghi comuni hanno prevalso. Al DG D’Urso riconosciamo l’onestà intellettuale di aver affermato, dati alla mano, che il modello “ambulanza infermierizzata” su Siena ha funzionato e funziona, ma in virtù di questo ci saremmo aspettati una risposta diversa, tanto più che – questo è stato omesso – il modello è ben presente, radicato e funzionante (12 ambulanze in tutto) nelle altre due province della AUSL sud-est. Chiederemo all’assessore Saccardi se pensa che il sistema sanitario toscano debba reggersi su evidenze e ricerca di appropriatezza, o focalizzarsi su personalismi e luoghi comuni. Ai colleghi infermieri del 118 di Siena che dopo un anno di lavoro ricco di risultati gratificanti, si trovano oggi ‘scaricati’ da tutti, vogliamo solo dire Grazie per la professionalità e la pazienza che hanno dimostrato e che stanno dimostrando.

 

 

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